Parco Pubblico
A 400 metri sul livello del mare, si estende per circa 20 ettari il verde lussureggiante del Parco di S. Gregorio-Pietramara che domina tutta la valle del Sabato. Lassù, secondo un´ antica tradizione, c´era un tempio romano, il leggendario Atrio di Pallade, da cui sarebbe derivato il nome di Atripalda. I resti di un acquedotto romano si individuano tutt´ ora in zona Pietramara.
Scipione Bellabona nel ´600 parlò dell´esistenza di un bosco paludoso, “atra palus”, e di un fiume che lo costeggiava, il Salzola. Un antico pozzo coperto di edere e numerose liane testimoniano la bellezza selvaggia dell´ interno del parco e la straordinaria ricchezza di acque.
L´area del parco risulta confinante ed in parte attraversata dalla provinciale “Cerzete”, confina con la vecchia “Pietramara”, la comunale “S. Gregorio” e con varie aziende agricole. Al suo interno sono quattro antiche case coloniche dirute ed alcuni pozzi per attingere l´acqua sorgiva, abbondante nella zona.
Le piante arboree più diffuse nel parco sono pino strobo, pino eccelso, pino insigne. Accanto alle case coloniche si ritrovano alberi da frutto ed arbusti pregiati (mortelle). Dovunque il terreno è ricoperto di edere e fragole di bosco.
Posizione